Moda

Con lo scintillìo dei miei abiti da Red Carpet, io realizzo sogni… in fondo, la Moda è magia

Intervista a Gabriele Fiorucci Bucciarelli, il giovane designer italiano assai amato e conteso dalle celebrità di tutto il mondo, spesso protagoniste nei Red Carpet.

Gabriele Fiorucci Bucciarelli è il giovane, talentuoso e brillante  designer italiano che veste le Star. È fra i più amati dalle celebs di tutto il mondo e i suoi preziosi abiti sono indossati dalle donne più belle e famose nei red carpet e nelle manifestazioni più importanti. La donna che veste i suoi abiti, di sicuro si veste di bellezza, di stoffe preziose e dettagli unici. E’ un prêt-à-porter di lusso quello dello stilista romano e le sue collezioni sono dedicate ad una donna femminile , affascinante, cosmopolita e multietnica, volitiva, combattiva, elegante, mai banale. Gabriele inizia la sua carriera col grande stilista  Lancetti, di cui diviene l’allievo più giovane, per poi proseguire con Antonio Marras fino all’ascesa nel mondo della moda con la collaborazione, come designer e direttore creativo, per alcune fra le più note griffes del prêt-à-porter italiano ed internazionale. Quando ho contattato Gabriele, mi sono ritrovata ad interagire con un ragazzo dai modi “vintage” e desueti, nell’accezione piu bella e positiva dei termini. E mentre preparavo questa intervista mi convincevo sempre più che l’eleganza d’animo, quella nei dettagli appunto, in alcuni è davvero innata. E che il fascino non si impara di certo. Ci si nasce. E lui, Gabriele Fiorucci Bucciarelli, così aggraziato e carismatico, a parer mio, vi nacque.
Gabriele, è vero che a sei anni già disegnavi, coloravi e probabilmente, avevi pure capito di voler fare lo stilista, da grande?
In verità si, corrisponde al vero, non tanto che avessi capito di voler fare lo stilista ma sicuramente di voler esprimere la mia creatività e di sentirmi libero di sognarlo!
Oggi tu sei uno dei designer più amati e richiesti dalle Celebrità e i tuoi abiti presenti sui Red Carpet nazionali e internazionali. Cosa provi quando vedi sfilare una tua creazione al Festival di Sanremo o del Cinema di Roma, ad esempio?
Ogni evento ha un’ emozione tutta sua. E’ davvero forte, ogni volta ti senti come se arrivassi a tagliare il traguardo alla fine di una gara. Davvero difficile, forse impossibile, riuscire a descrivere tutto in un unico sentimento, ma di certo ricevi una scarica di adrenalina fortissima, che diventa un nuovo stimolo… stante il fatto che non sono un tipo che si accontenta facilmente!
Tante le donne famose che hai vestito! Mi verrebbe da chiederti una classifica o aneddoti da raccontare…
Sono moltissime, personalitá del Cinema, della Musica, della Televisione. Donne davvero uniche con personalitá incredibili e mille diverse sfaccettature. Con ognuna di loro si è instaurato un rapporto speciale, perchè sono entrato in contatto con la loro più pura femminilitá, non riuscirei mai a stilarne una sorta di “classifica”. Allo stesso modo non avrei dei veri e propri aneddoti da descrivere, come racconti, piuttosto bellissimi attimi di complicità… che forse è giusto rimangano solo miei.
Hai mai avuto difficoltà a far indossare una tua creazione a qualche Star, magari un pochino capricciosa?
Io penso che capricciosi lo siamo tutti, quando siamo noi ad essere clienti non ci accontentiamo, tendiamo tutti a voler qualcosa che -a nostro modo- sia perfetto, e dunque perchè un personaggio pubblico, noto, dovrebbe “accontentarsi” sapendo che sarà sotto gli occhi di tutti, e (come sappiamo bene) sarà giudicato per quello che ha scelto di indossare, ed anche per come lo indossa?? Difficoltà particolari a far indossare le mie creazioni non ne ho mai avute, anzi, le celebs solitamente stringono un rapporto bellissimo con me, ed io ne sono orgoglioso, soprattutto perchè dietro ad ogni personaggio si nasconde un’ anima, e anche se io vesto corpi e non menti, mi piace conoscere la parte profonda delle persone, perchè è sempre un dono prezioso, è una grande crescita ed un arricchimento interiore oltre che professionale.
Esiste una celebs dello Star Sistem internazionale che ti piacerebbe vestire?
Molte, ma non mi sono mai posto degli obiettivi o dei limiti in questo senso. Mi interessa molto il Jet Set internazionale, anche considerando che la mia moda ha una visione globale ed è anche per questo motivo che viene venduta in tutto il mondo. Quindi, chissà, magari un giorno il telefono squillerà anche per vestire…?
In questo momento, ad esempio,  Antonella Elia, al Grande Fratello, indossa le tue favolose e luccicanti creazioni! Sono curiosa: con quali criteri selezioni un abito per un personaggio?
Come dico sempre, il primo e l’ unico criterio per me è quello di partire dalla “persona” e dalla sua “personalità”, non si può mai prescindere da noi stessi. Ognuno di noi ha caratteristiche proprie che vanno esaltate, e magari qualcos’ altro che non ci piace mostrare. Un bell’ abito può stare bene indosso ma se non ci sentiamo a nostro agio risulteremmo comunque sgradevoli. A me piace invece che le persone si sentano sempre a proprio agio e che vivano un piccolo sogno in un evento, una serata, un carpet. Tutto sta a creare lo scintillio… in fondo, la moda è magia.
Sei stato allievo di Lancetti e poi hai proseguito con Antonio Marras. Cosa ti hanno insegnato questi grandi artisti?
Spero di aver appreso l’ “UMILTA'” dal grande Maestro Pino Lancetti, un grande uomo che sapeva parlare con chiunque, con semplicità, riguardo e rispetto. Mentre credo di aver vissuto con Antonio tutta quella parte di purezza “artistica” che è fondamentale nello sviluppo di una collezione, nei suoi mood, nella sua artigianalità. Ho sempre pensato che l’ Arte sia ben altra cosa dalla Moda, che sia un suo strumento, e che noi addetti ai lavori abbiamo finalità molto diverse dall’ Arte in quanto tale. Tuttavia, nella mia carriera, Antonio Marras è lo stilista che ho conosciuto più vicino al concetto di Arte.
Ci spieghi come nasce una tua creazione? Tipo: visualizzi  mentalmente l’abito e poi lo trasmuti in un disegno oppure inizi dapprima a tratteggiarlo e poi preghi che il Sacro Fuoco dell’ Arte s’impossessi di te?
E’ un processo automatico: parto da un’ idea che ho in mente, da qualcosa che mi colpisce, e dentro di me gli do’ una forma, solo dopo inizio a metterla su carta, e lascio che sia un po’ la penna ad andare libera. In verità è difficile capire come, ma poi alla fine della disegnatura di una intera collezione, ti rendi conto che tutto ha un filo logico chiaro, e che non eri semplicemente in balía della tua immaginazione!
Quali dettagli rendono unico e riconoscibile il tuo Brand?
Di solito, quando sono davanti a un mio capo, tutti mi dicono: “bellissimo, vedendolo in foto non avrei immaginato che fosse così ricco di dettagli e così  prezioso”. Ecco, per me questo è importante, deve esserci una ricerca, che non si vede subito, a occhio nudo, da una immagine, in un capo apparentemente semplice. Questa è la dimostrazione del mio lavoro, del fatto che il cliente stia acquistando qualcosa che ha un sapore tutto suo, speciale. Io non sono mai stato un avanguardista, anzi mi piace sempre strizzare l’ occhio al passato, a qualcosa che ha un sapore più “classico” (termine che non amo, troppo vago!), perchè ritengo che noi siamo il nostro futuro ma sempre attraverso il nostro passato e forse questo si legge molto nella mia moda, e mi piace che sia così.
Come definiresti il tuo genere di Moda e a quale target di donna è dedicato?
Sfatiamo dei clichet: la MODA è di TUTTI e “per” tutti. Mi piace solo pensare che la donna che sceglie un mio capo lo faccia perchè si sente rappresentata da quel capo, anima e corpo, perchè è una donna forte, sensibile, che ama, che lotta e… che vince.
Come sta vivendo questo momento difficile della pandemia e dei relativi lockdown, il tuo settore?
Non credo serva la mia spiegazione sui fatti, il comparto del Made In Italy nel Fashion, le Esportazioni Italiane tutte, il completo segmento del Lusso e dei beni non di prima necessità, è in un crollo verticale, e non crediamo alle finte panacee di vendite online milionarie che compensino la perdita avuta dal retail perchè questo è umanamente impossibile. Oggi tutti abbiamo tutto e acquistiamo per pura emozione, quale emozione c’ è in un acquisto online soprattutto di determinati prodotti? I nostri sensi dove sono? Ma noi andiamo avanti, la storia è fatta di crisi e risalite, e si ripete sempre… ora è così ma domattina spunterà di nuovo il sole, per tutti noi, come ha fatto questa mattina.
Dove ti vedi fra cinque anni?
Sai, cinque anni fa lavoravo con molta passione e sognavo alcuni obiettivi che oggi ho raggiunto. E dato che negli ultimi cinque anni mi sono dedicato quasi esclusivamente al mio marchio, magari mi piacerebbe vedermi oltre che alla guida della mia azienda, alla direzione creativa di un brand di lusso internazionale.
Piccola curiosità personale: ma a Gabriele Fiorucci, chi lo veste?
Bella domanda questa, me lo chiedo proprio anche io: ma a me chi mi veste? Si accettano proposte! Scherziamo un po’!

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