Addio a Paul Auster, l’anima letteraria di Brooklyn
Lo scrittore americano è morto di cancro il 1 maggio , all'età di 77 anni. Lascia più di quaranta libri, dai romanzi ai saggi e alla poesia.
(Ney york)-La trilogia di New York lo ha segnalato al pubblico. City of Glass (1985), Revenants (1987), The Hidden Room (1988) hanno rivelato il suo talento singolare, pieno di riferimenti, di finzioni con cassetti”, ha scritto Eric Neuhoffnel suo articolo del 1 maggio , quando abbiamo appreso ieri della morte di lo scrittore Paul Auster, all’età di 77 anni.
Questa serie di tre libri, pubblicati tra il 1985 e il 1987, ha reso l’autore uno degli scrittori francesi preferiti. In tre anni gettò le basi della scrittura austeriana. Lì troviamo colei che diventerà uno dei personaggi principali della sua opera: New York. E già autori, in questo caso Quinn, e investigatori – ancora Quinn, che avremo scambiato per un investigatore di nome Paul Auster – che hanno la sfortunata abitudine di perdere qualcuno a loro vicino. Attraverso questo affresco vengono posti anche i temi del romanziere; attraverso indagini, sempre approfondite e meticolose, esplora la questione ontologica della libertà, della solitudine, del vuoto e dell’identità.
Nel 1989, il giornalista Claude Michel scrive su Le Figaro littéraire: “L’unità dell’insieme, il realismo onirico che regna sulla Città di Vetro, questi giochi d’identità che avrebbero deliziato Orson Welles e il trionfo del fallimento continuano il lettore pagina dopo pagina .”
Auster si è spento nella sua casa di Brooklyn per le complicazioni di un cancro ai polmoni. Protagonista della letteratura postmodernista americana insieme ai suoi amici Thomas Pynchon e Don DeLillo, ha saputo raccontare solitudini, angosce e nevrosi dell’uomo di oggi, alla ricerca dell’identità e del significato della propria esistenza.
Dopo gli studi alla Columbia University, nel 1970 Auster si recò a Parigi dove lavorò come traduttore fino al ritorno a New York nel 1974. L’esordio letterario furono le poesie e i racconti pubblicati sulla ‘New York Review of Books’ e sulla ‘Harper’s Saturday Review’. Poi arrivarono i romanzi, ‘Il paese delle ultime cose’ (1988), ‘Il palazzo della luna’ (1989), ‘La musica del caso’ (1991, dal quale Philip Haas trasse un film nel 1993), ‘Leviatano’ (1992), ‘Mr. Vertigo’ (1994) e ‘Timbuctu” (1998).Nel cinema è stato regista e sceneggiatore dei film ‘Smoke’, diretto insieme a Wayne Wang, e di ‘Blue in the Face’. Nel 1998 diresse ‘Lulu on the Bridge’, interpretato da Willem Dafoe e Harvey Keitel. Il suo ultimo romanzo, ‘Baumgartner’, era uscito nel 2023 in coincidenza con l’annuncio della sua malattia. In Italia le sue opere sono state pubblicate da Einaudi.