Il successo di Made in Sud? Ci vogliamo tutti bene assai
Intervista a Mariano Bruno, uno dei comici più longevi di Made in Sud, autore di personaggi e tormentoni famosi.
Lui è certamente uno dei comici più conosciuti del panorama televisivo italiano, sto parlando del partenopeo Mariano Bruno.
Classe 1979, Mariano ottiene la popolarità grazie alla partecipazione a Made in Sud che dura da ben 12 anni oramai.
Nel corso delle varie edizione ha vestito i panni di personaggi di grande successo mediatico come Pigromen, la mucca di Caserta, Rossano, il toro di Castellammare e i recenti Lallo il Cavallo e C’è Ttina lanciando tormentoni a dir poco “martellanti”. Grazie al suo talento è entrato anche nel cast di diversi film: Il Principe Abusivo di Siani, Colpi di Fortuna e Ci Devo Pensare.
E ciliegina sulla torta ( mai espressione fu più consona) oggi gestisce anche un ristorante di pesce.Ammetto di essermi approcciata a questa intervista con l’illusione di trovarmi di fronte a un comico “perenne”, uno di quelli che sfornano battute anche e soprattutto al di là del palcoscenico. E invece mi sono accorta che mai supposizione fu più lontana dal vero.
Mariano Bruno è, in realtà, un uomo assai schivo e riservato riguardo tutto ciò che è privato.
La sua passione per la comicità è palese e innegabile tuttavia si esaurisce sul palco dove si esibisce perché Mariano Bruno, nella quotidianità, è altro. E ci tiene a ribadirlo. Ciò nonostante, ho provato a stuzzicarlo con qualche domanda dissacrante e credo di essere riuscita a fare emergere alcune peculiarità che esulano dai suoi ben noti personaggi televisivi.
Ciao Mariano, innanzitutto mi racconti come sei arrivato a Made in Sud ?
Beh tutto è cominciato quando un mio amico mi chiese di fare l’animatore in un villaggio con lui. Accettai titubante ma mi convinse il fatto che quantomeno avrei cuccato tutto il tempo. Gli animatori hanno molto successo con le donne, pure se sono brutti… lo sapevi? ( ride)
Scherzi a parte, mi resi conto di risultare assai simpatico, insomma facevo ridere di gusto. Così iniziai a provarci seriamente, partecipai a diversi concorsi di cabaret e a conoscere gente del settore. È stato allora che mi notò il produttore di Made in Sud Nando Mormone che stava allora avviando quel progetto. E infatti io sono tra i comici più longevi della trasmissione, ho partecipato fin dalla prima edizione, sono stato fortunato!
Ogni volta che intervisto un comico mi chiedo quanto sia vera quella leggenda metropolitana che vi vuole tutti seriosi e riservati nel loro quotidiano?
Eh… nel mio caso è vera sicuro. Ti racconto una cosa. Devi sapere che io ho un ristorante in società con un mio amico (Locanda re Nettuno, Caiazzo) e chi mi incontra là, in veste di ristoratore, e mi riconosce dice che sono “troppo serio”. La verità è che non mi piace perpretare i miei personaggi fuori dalla scena. Ti pare che io mi metta a fare Pigromen mentre sto servendo ai tavoli? O a ripetere il tormentone di un mio personaggio mentre prendo un ordine? Tutto questo per dire che io faccio il comico in tv, al teatro, nelle piazze ma non nella mia vita reale e privata. Bisogna scindere le due cose.
E questa mia riservatezza viene poi scambiata per presunzione e, spesso, risulto antipatico dal vivo.
A proposito di piazze e teatri, in seguito al lockdown, la categoria degli artisti ancora ha ripreso a lavorare appieno. Cosa ne pensi a riguardo?
Che posso pensare se non che siamo l’unica categoria ancora penalizzata? Hanno riaperto tutto oramai eccetto i teatri e le piazze, ma poi ci sono assembramenti ovunque però.
Non siamo stati tutelati, come se il nostro non fosse un lavoro vero, poi…
Ecco, dicevamo il tuo lavoro, sono assai curiosa: quando crei nuovi personaggi come capisci se e quanto funzioneranno? Che so, fai gli skech sul pianerottolo a beneficio dei vicini o forse a casa di mammà?
Eh se se…’e vicini mi cacciasser’ ‘ro palazz’ ( mi caccerebbero dal condominio n.d.r.) e pure mammà da casa sua!( ride)
Comunque sai che non sei troppo lontana dal vero? Perché noi comici di Made in Sud facciamo un laboratorio teatrale, una sorta di palestra in cui alleniamo e sperimentiamo la nostra comicità. Ad esempio, nasce l’idea di un personaggio, invitiamo un pubblico che sarà il nostro indice di gradimento e ci esibiamo per lui. Se la gente ride e applaude, significa che funziona e quindi lo portiamo in trasmissione.
Questa volta, purtroppo, dopo il lockdown ci siamo dovuti esibire senza aver potuto sperimentare nulla.
Made in Sud però, da poco terminato con grandi ascolti, ha ripreso nonostante tutto ma con l’assenza del pubblico. Quanto è stato complicato da uno a… “maronna mia”?
La seconda che hai detto! ( ride ) Ho pensato “e come si fa, senza il pubblico che ci gasa e che dà il ritmo alle nostre esibizioni?” È stato pesante e abbiamo avuto paura, tutti.
Ma sai cosa abbiamo fatto io e i miei colleghi? Quando qualcuno di noi si esibiva, gli altri si mettevano in teatro e incoraggiavano i compagni con applausi e risate. Ci siamo sostenuti così, fino alla fine dell’ultima puntata.
E ci siete riusciti! Made in Sud ha avuto grandi ascolti anche questa volta. Qual è il segreto di questo successo, secondo te?
Semplice: in questa trasmissione esce la verità e cioè che siamo un gruppo affiatato, siamo brave persone, stiamo insieme da 12 anni, ci vogliamo davvero bene. Certo, ogni tanto c’appiccicamm’ ( litighiamo n.d.r.) ma solo perché ci confrontiamo, il rispetto resta. E credo che tutto questo si evinca dallo schermo.
Da un paio di edizioni alla co-conduzione è subentrato Stefano de Martino. Ora io potrei metterti in difficoltà chiedendoti preferenze tra lui e Gigi e Ross o D’Alessio, per esempio. E invece no, voglio solo sapere: ma Stefano è davvero così figo come sembra? Chiedo per un’amica…
Assolutamente si, dillo alla tua amica.( ride ) Sappi che Stefano è figo assai e lo è sia a livello fisico che caratteriale, credimi. Lui non se la tira, ha fame di imparare, arriva alle prove coi pantaloncini, è curioso e ha sempre voglia di imparare. Esce con noi a mangiare una pizza dopo la diretta, ti chiede il passaggio se è senza auto… è un ragazzo normale insomma.
Prevedo che, al massimo in un paio di anni, Stefano sarà uno dei più grandi presentatori in tv : è proprio bravo e per ora non ne sta sbagliando una!
Dunque, tu sei un comico, poi hai recitato in diversi film e hai persino scritto un libro! Lo hai fatto solo per aggiungere il titolo “scrittore” alla tua biografia o qualcuno lo ha pure letto?
Ma come “persino”? ( ride)
E si, ho persino scritto un libro e pare che qualcuno lo abbia comprato pure.
Sai, in quel periodo andava forte il mio personaggio di ‘Pigromen” e non ho fatto altro che cavalcare quel successo e ho scritto una sorta di filosofia della pigrizia.
Recitare, invece,è stata l’esperienza che mi è piaciuta di più e spero di poterla ripetere presto.
E quindi, dove ti vedi fra cinque anni? Al cinema?
Magari! Ovviamente mi vedo su un palco a divertirmi e a far ridere. Mi piacerebbe recitare in un film, trovo sia la mia dimensione ideale questa. La verità è che mi auguro di continuare a piter fare questo lavoro anche se è tra i più precari che esistano al mondo!