LIDIA VITALE
Di Antonio Vistocco
Grinta, coraggio e passione per la vita nei suoi molteplici aspetti. Passione soprattutto per un mondo fantastico e misterioso, quello dell’arte e del cinema. Passione che per Lidia Vitale si è trasformata in mestiere, non facile per alcuni aspetti, ma comunque affascinante che le ha dato la possibilità di essere una, ma anche l’altra, grazie alla sua ecletticità. La capacità di Lidia è quella di non rimanere legata ad un clichè, ma di essere estremamente versatile. Questo l’ha portata ad interpretare ruoli diversissimi e nel film di Alessandro D’Alatri è Monica, una madre equilibrata che fa di tutto pur di vedere suo figlio raggiungere un obiettivo e il relativo successo. In tutte le sale cinematografiche The Start Up “Accendi il tuo futuro” con la regia di Alessandro D’Alatri, è prodotto da Luca Barbareschi – una produzione Casanova Multimedia – con Rai Cinema, uscito lo scorso 6 aprile.
Ci spieghi bene il tuo ruolo nel film Di Alessandro d’Alatri?
Sono una mamma e cerco di fare il massimo per sostenere mia figlia. Credo che i giovani vadano aiutati e accompagnati nel loro cammino e la famiglia ha il dovere di supportare i propri figli nelle loro scelte e soprattutto nel riconoscere e far emergere i loro talenti anche quando il gioco si fa difficile. D’Alatri in questo film ha esplicitato molto bene questo concetto e io sono grata al regista per avermi dato l’opportunità di lanciare questo messaggio. Questo è un film sul talento, parola che in questi ultimi anni sta perdendo di significato, ma che andrebbe recuperato per superare così le logiche delle raccomandazioni.
Da uno schermo all’altro, infatti questo è un tuo periodo molto fortunato dal punto di vista professionale e proprio in questi giorni possiamo vederti nel ruolo della Nonna Tiziana in “Slam Tutto per Una Ragazza”
Si è uscito il 23 Marzo di Andrea Molaioli, prodotto da Indigo e distribuito da Universal. Imminente anche l’uscita di “Tulips” dove interpreto finalmente una protagonista, Immacolata, per il regista premio Oscar Mike Van Diem e di “Niente di Serio” di Lazlo Barbo al fianco di Claudia Cardinale, Gianmarco Tognazzi e Daphne Scoccia. Due bellissime avventure e due lavori a cui tengo molto. Lavorare con registi bravi come Van Diem non è facile bisogna essere preparatissimi, ma e` proprio nel sentirsi spingere oltre i limiti che nasce il massimo della soddisfazione.
Non solo cinema ma anche tv l’attrice infatti sarà protagonista nella serie “Non uccidere” di prossima uscita in RAI. Mentre ha appena ultimato le riprese di progetto molto interessante. Di cosa si tratta?
“Liberi Sognatori” film TV su “Mario Francese”, nel ruolo di Enza Sabotino, magistrato in carriera, diretta da Michele Alhaique e realizzato dalla Taodue per Mediaset. Sembra che i magistrati siano la mia specialita` sin dai tempi della Meglio Gioventu’ di Marco Tullio Giordana. Interpretando questi ruoli ho in qualche modo realizzato anche un sogno di mio padre che nella vita mi voleva avvocato o magistrato.
Quale dei tanti personaggi che hai interpretato ti somiglia di più?
Sono legata a tutti i miei personaggi. Ogni personaggio porta con se` qualcosa di me e della mia ricerca sul genere umano.
Come ami trascorrere il tuo tempo libero?
Mi piace molto lo sport, pratico il nuoto, ho fatto per tanto tempo King Boxing, in passato il pattinaggio artistico e` stata la mia passione a livelli agonistici e adoro fare trekking in montagna. Poi adoro stare a casa, rinchiudermi e vedere tutte le serie tv come una vera Neerd. La maggior parte del mio tempo libero la passo comunque cercando di fare qualcosa per gli altri (anche solo ascoltare un amico che in quel momento ha bisogno), a praticare il Buddismo di Nam myo ho renge kyo e facendo attivita` per la Soka Gakkai che lo ha diffuso in 192 paesi nel mondo per la pace, la cultura e l’educazione. Ne abbiamo davvero bisogno in questo momento.
Un progetto futuro che vorresti realizzare?
Sicuramente quello di interpretare un altro ruolo femminile a tutto tondo, che sino ad ora in carriera mi è molto mancato. In Italia si scrive ancora poco al femminile. I nostri autori dovrebbero dare più spazio alle donne perché di belle storie ce ne sarebbero da raccontare. L’arte riguarda il “femminile” e senza di esso il mondo tutto si impoverisce.
Crediti foto: Bepi Caroli
Daniele Butera
Gianmarco Chieragato