Ci sono luoghi che non tradiscono la memoria. Si trovano intatti nonostante il tempo che è passato. Saint-Malo è una fortezza orgogliosa e imponente, anche se fu gravemente bombardata nell’agosto del 1944. Ha ispirato molti scrittori ( Chateaubriand è sepolto sull’isola di Grand Bé) e pittori (Eugène Isabey dipinse meravigliosamente le rocce ), sedotto dalla bellezza della sua costa e dalla sua storia. Teatro epopee marittimi, ha visto navigatori illustri, dal XVI ° secolo, siamo andati ad esplorare terre sconosciute. Soprannominata la “città corsara”, Saint Malo era il XVI ° e XVII °, un porto attivo contro le navi nemiche inglesi e olandesi che navigano nel Canale della Manica. Alcuni corsari delle Falkland, Duguay-Trouin o Surcouf, sono rimasti famosi.
Facendo sventolare la bandiera locale al di sopra di quella francese. Deve il suo nome a un monaco inglese, Mac Low, che sbarcò in Francia nel sesto secolo per evangelizzare la regione, e diventò in seguito vescovo di Aleth che venne distrutta e sulle cui rovine venne fondata per l’appunto Saint-Malo, con un ruolo centrale nei conflitti con l’Inghilterra. Nazione verso la quale la statua di Surcouf punta il dito.
Una cittadella fortificata usata dai pirati .Come dire un angolo di Francia davvero a sè stante, a circa tre ore di treno da Parigi, in cui la luce del cielo, che rimane color zaffiro fino a molto tardi, duella con il fondale del mare. Così lo scenario diventa rarefatto, soprattutto dal tramonto in poi quando la cosiddetta ora blu tanto amata dai fotografi si prolunga in questo scrigno di storia. Ricostruito perfettamente dopo esser stato quasi completamente raso al suolo dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale.
Qui, nella cittadella fortificata, si può passeggiare fra le pareti in granito della roccaforte usata dai pirati riconosciuti dal re (avevano documenti ufficiali che rendevano legale la loro attività in base a un preciso regolamento di guerra), ai quali è dedicata la Demeure de Corsaire, casa-museo che ne racconta le gesta e la vita quotidiana nel XVIII secolo.Da visitare la Cattedrale dedicata a San Vincenzo di Saragozza, nel centro della città vecchia, in stile romanico e gotico. Le sue vetrate colorate illustrano la storia del luogo e dei suoi abitanti, i malouins, legati indissolubilmente agli umori dell’unico sovrano qui davvero riconosciuto: il mare.
Oggi Saint-Malo conserva il suo fascino crudo, quando si passeggia per le strade acciottolate dell’intramurale. Oltre ai segni banalizzati dalla globalizzazione commerciale, ci lasciamo attrarre dal dolce odore di Kouign-Amann ripieno di mele e altri pancake di grano saraceno, prima di prendere una boccata d’aria fresca sulle lunghe spiagge del Sillon con la bassa marea , delimitato dal suo famoso frangiflutti.

Tutto qui rimanda alle onde da solcare:
dalla porta di Saint-Vincent che fa da ingresso alla città, si articolano i bacini portuali e Saint-Servan. E tra i bastioni Saint-Louis et Saint-Philippe il paesaggio si allunga sull’estuario e su Dinard. Con le spiagge che toccano le mura con la torre di Bidouane. Il porto sbocca sul Canale della Manica e anche se i tempi non sono più quelli dei pirati, la passione per le “scorribande” da queste parti c’è ancora ed è stata trasferita nella nautica. Non è un caso che Saint Malo sia considerata anche la capitale francese della vela accogliendo la regata Route du Rhum e la traversata transatlantica Québec/St Malo.

È lì, sul lungomare di fronte al mare, che dominano le
Thermes Marines de Saint-Malo . Il lungo e opulento edificio ospita il più grande centro di talassoterapia in Francia con i suoi 25.000 ospiti termali all’anno, secondo il suo proprietario, Serge Raulic, che fece bagni termali, acquistò nel 1981, un impero e il precursore del corso di Aquatonic. Il luogo ideale per rilassarsi. Niente come un impacco alle alghe o un massaggio di affusione di una bella pioggia di acqua di mare che riaccende l’inverno. Nel 2020 i bagni termali si innovano con un programma “Mare e meditazione”.

E per chi vuole fare un’immersione nei sapori di Francia più pregiati a una quindicina di chilometri c’è Cancale con le sue famose ostriche nella baia di Mont Saint-Michel. Un’esperienza di gusto da non mancare.