#BRICIOLE
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Si chiamava Fernanda.
Una donna di altri tempi, troppo lontani, molto diversi, tanto più veri.
Era una donna che partoriva figli e aforismi come se non ci fosse un domani. La sua educazione affondava le radici nel rispetto, manifestato con gentilezza, pazienza, comprensione, dedizione e cura; rispetto, inteso e vissuto, come costante ricerca del bene e del buono che è nell’altro, in ogni situazione, prima di qualsiasi giudizio sterile e affrettato.
Non soffriva di amoressia né di tirchieria affettiva, ve lo assicuro!
Agli occhi di molti appariva fragile, vulnerabile, “una poverina perseguitata dalla povertà e dalla sfiga”, le dicevano dietro, come a volerla consolare con scarti di compassione.
Non comprendevano che Fernanda aveva semplicemente accettato la sfida a lei riservata dalla vita. Una forza d’animo sempre taciuta, mai ostentata.
Con gratitudine raccoglieva e proteggeva spiccioli d’amore per valorizzare l’immensità dei cuori da cui si erano separati. Sorrideva e rideva in faccia alla sventura “così si spaventa e si toglie dal passo”, diceva strizzando l’occhiolino.
Guardando attentamente nei suoi occhi, alcune volte, scorgevi la paura ed il coraggio affrontarsi in prodigiosi duelli. E quando li chiudeva, in una lacrima brillava il trofeo della vittoria del coraggio.
Un giorno, improvvisamente, la trovarono stesa a terra con il sorriso sulle labbra… chissà che barzelletta le aveva raccontato l’angelo della morte?!
Sapete cosa ha lasciato in eredità ai suoi figli, nipoti, pronipoti?
Una collana preziosa, bellissima e lunghissima, intrecciata con le tante briciole d’amore che gelosamente aveva custodito.
Mia nonna si chiamava Fernanda ed era una donna di altri tempi. Immenso onore quando mi dicono che, di tutti gli innumerevoli nipoti, io sia quella che le somiglia di più!
????? /@ANGELIROBY
????/@ILPICCOLOMONDODIF