#Ciaktiscrivo #La Grande Bellezza
Altro racconto della galleria #Ioscattotuscrivi dedicato in questo mese alla parola #Speranza

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Cominciamo subito a mettere i puntini sulle “i”.
Paolo #Sorrentino è per me il più grande #regista italiano degli ultimi 20 anni. E non ammetto discussioni.
Pur mantenendo uno stile sempre riconoscibile, tra il suo annegare tra #pause e silenzi e i suoi #personaggi fragili e immaturi, ha saputo districarsi sempre con grande abilità in generi tra loro dissimili.. In arti,addirittura, differenti.
Dal dramma sportivo (“L’uomo in più”) alla #blackcomedy (“L’amico di famiglia). Dal #drammapsicologico (“Le conseguenze dell’amore”) al #biopic (“Il divo”). Dai #libri (“Hanno tutti ragione”) alle #serieTV (“The new pope”).
Il suo apice (e l’Academy concorda) lo ha però raggiunto 7 anni fa con “La Grande Bellezza”.
#Felliniano. Volutamente pomposo ed esagerato.
#Kitsch.
#Magistrale.
Ci mostra una #Roma decadente e superficiale, balli e risate forzate, tutta apparenza e malcelata disperazione.
Lo fa con gli occhi di Toni #Servillo (altro grandissimo), qui Jep #Gambardella, uno #scrittore annoiato senza più idee.
Feste e incontri, episodi e tragedie. Tanta insofferenza ma, alla fine, un barlume di #speranza.
“Non volevo essere semplicemente un mondano. Volevo diventare il re dei mondani. E ci sono riuscito. Io non volevo solo partecipare alle feste. Volevo avere il potere di farle fallire”.
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