#GENTILEREDAZIONE

Gentile redazione, durante queste interminabili giornate di quarantena, pare che si respiri lo stesso agghiacciante ottimismo di un episodio di “Ken il Guerriero” e la stessa deprimente allegria di un film muto distopico della corrente neorealista cecoslovacca. Essendo sempre stato avvezzo alla socializzazione e al contatto fisico quanto un leghista della primissima guardia secessionista capitato casualmente a un raduno amatoriale di pizzica/canti sardi/tarantella, non è che mi secchi poi così tanto restare a casa, considerato che sono abbonato a Netflix ed è ricominciata “La Casa di Carta” (sì, usufruisco anche di Pornhub Premium, ma per motivi contingenti che affronteremo in seguito, non ne avrei bisogno). Per altro non appartengo a quella fastidiosa ed evidentemente inestinguibile categoria di persone che ultimamente scherzano sul fatto che la convivenza ravvicinata, forzata e continuata con la propria famiglia sia assimilabile alla parte in bianco e nero di quella spensierata commedia per famiglie nota come “American History X”. #iorestoacasa, perché a casa sto bene. Mia figlia è come se non ci fosse, considerato che, mentre la madre le fa i compiti, passa la metà del proprio tempo su Tik Tok e l’altra metà a spammare su whatsapp i propri video su Tik Tok. Riguardo a mia moglie, oltre a occuparsi impunemente dei compiti della bambina, e disinfettare qualsiasi cosa le capiti sottomano e sia disinfettabile, compresa la bottiglia stessa di disinfettante, ultimamente ha palesato un appetito sessuale che non riscontravo dai tempi in cui era sposata con l’ex marito e io e lei eravamo ancora solo amanti. Prima della pandemia infatti, voleva giacere biblicamente con il sottoscritto solo dopo aver visto Ulisse con Alberto “Macho Man” Angela. Adesso invece è stimolata dalla quotidiana apparizione di Giuseppe “Mr. Grey ” Conte. Altro che la stanza rossa di “Cinquanta Sfumature di Grigio”.

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