IL CACCIATORE DI TRAMONTI
Altro racconto della galleria #Ioscattotuscrivi dedicato in questo mese alla parola #Labirinti
Il Cacciatore di Tramonti era ben consapevole di infrangere il coprifuoco imposto dalle autorità, anche nel minuscolo paese di pescatori dove si era ritirato quando i suoi capelli e la sua barba avevano assunto il candore della neve. Proibizione assoluta di lasciare le proprie abitazioni per tentare di contenere il contagio di una nuova misteriosa malattia che sembrava procedere di pari passo con la Nera Signora dalla falce affilata…
Si appressò alla porta e la socchiuse: dall’oscurità nessun rumore se non lo sciabordio timido delle piccole onde del porticciolo. Pochi metri da percorrere in silenzio per poi salire a bordo della sua barchetta, sciogliere gli ormeggi ed iniziare a navigare verso l’orizzonte. La luce pallida di una candela sul tavolo delineava una silhouette vagamente umana, in realtà un enorme orsacchiotto di peluche
che era stato il suo compagno in tanti viaggi, in tante avventure, ed in tante serate solitarie da quando tutte le persone amate si erano trasformate in ombre.
Trattenne il fiato, ormai sentiva di essere alla fine, richiuse dolcemente la porta e iniziò a scendere verso il molo, mentre una lacrima si perdeva tra i suoi peli candidi.
Una lacrima luccicante come i suoi ricordi, tremolante scheggia di luce impazzita, che andava a perdersi nel labirinto oscuro dei suoi rimorsi.
????? /@ALBERTO.CARIBETV
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