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CHI SARA’ IL PROSSIMO PREMIER

Le quotazioni di un nuovo governo Conte sono in calo. E quello del premier dimissionario non è più l'unico nome possibile per palazzo Chigi

(Roma)- Da giovedì saliranno al Colle per le consultazioni i  primi gruppi parlamentari tra cui Italia Viva, che starebbe già pensando di indicare come premier Luigi Di Maio. Una mossa che tenta di mettere in crisi la maggioranza che da giorni punta sul Conte ter. “Noi non ci caschiamo ma, ad essere maliziosi, viene da pensare che questa operazione sia pensata da chi ha come obiettivo finale quello di arrivare a un governo tecnico…”, affermano fonti del M5s.”Qualcuno, da fuori, cerca di dividerci” “Luigi è una figura di riferimento e una risorsa per il Movimento, ma mettere in mezzo il suo in questo modo e in questo momento è un chiaro tentativo di delegittimarlo” mettendolo contro Conte, spiegano. “Il M5s è compatto intorno alla figura del premier ma è evidente che, da fuori, qualcuno sta cercando di dividerci”, sottolineano.

Oggi sono state infatti tutt’alto che concilianti le parole pronunciate da Matteo Renzi in un video messaggio pubblicato sui social in cui è tornato ad attaccare nel merito alcune scelte intraprese dal governo. Maria Elena Boschi al Tg4 ha spiegato che l’unica ipotesi sempre esclusa da Italia Viva è quella di appoggiare un governo di centrodestra (che sarà invece richiesto al Colle da Salvini e Meloni come alternativa al voto). “Sul resto non abbiamo preclusioni, come non abbiamo pregiudizi sui nomi, su altre ipotesi che sia quella di partire dalla maggioranza del Conte bis ma non abbiamo mai detto di no anche a un esecutivo istituzionale più ampio”.  Conte rischia così di restare col cerino in mano, tanto più se la maggioranza dovesse restare invariata. Tra i nomi che sono girati con insistenza nelle ultime ore vi sono quelli di Luigi Di Maio (su cui Italia Viva non opporrebbe alcun veto) tanto da costringere il ministro degli esteri a manifestare il piano appoggio a Conte.

Tirato in ballo anche il presidente della Camera Roberto Fico, che tuttavia accetterebbe solo se il Colle lo mettesse all’angolo per uscire dalla crisi con un governo istituzionale. Sul fronte Pd, invece, circolano i nomi del segretario dem Nicola Zingaretti, ma anche del suo vice, Andrea Orlando, di Dario Franceschini, Lorenzo Guerini e del responsabile del Mef, Roberto Gualtieri. Altra ipotesi circolata nelle ultime ore, il ritorno a Roma e a Palazzo Chigi di Paolo Gentiloni.Si torna così a parlare con insistenza di un governo politico guidato da un tecnico, sul modello dell’esecutivo Ciampi guidato nel 1993 dall’allora Governatore della Banca d’Italia. I nomi che girano con insistenza per una soluzione di questo tipo sono quelli di Carlo Cottarelli, Ignazio Visco, Marta Cartabia e Luciana Lamorgese, con le due donne in pole. Tramontata l’ipotesi Mario Draghi: l’ex numero uno della Bce non avrebbe infatti manifestato interesse.

Patuanelli: “Mai contro Conte”Anche il ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli rimanda al mittente i tentativi di invalidare la figura dal presidente del Consiglio dimissionario: “Pensano di poterci usare contro Conte, si sbagliano”, afferma.

Crimi: “E’ la nostra figura di riferimento” “Il nome del presidente Conte rappresenta la figura di riferimento e di garanzia in grado di consentire la nascita di un nuovo esecutivo”. E’ ciò che ha ribadito il capo politico pentastellato Vito Crimi incontrando i capigruppo e vicecapigruppo di Camera e Senato.

Di Battista: “Di Maio premier? Una boutade per avvelenare i pozzi”“Se Renzi propone Di Maio premier? Luigi ha avuto due occasioni per farlo e ha sempre messo da parte aspirazioni anche legittime per il bene del Movimento, direbbe di no”. Lo dice l’ex parlamentare del M5s, Alessandro Di Battista, aggiungendo: “Si tratta di una boutade per avvelenare i pozzi”. E sulla formazione del nuovo governo, afferma: “Per me, non tanto gli esponenti di Iv, ma Matteo Renzi deve restare fuori”.

Anche il Pd blinda il premier La direzione nazionale riunita in via telematica ha espresso all’ unanimità un voto favorevole sulla relazione del segretario Nicola Zingaretti.  Alla delegazione dem viene quindi dato il mandato di proporre al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il nome di Giuseppe Conte per l’incarico di formare un nuovo governo.

Il senatore Vitali lascia Forza Italia per sostenere Conte Intanto un altro pezzo di Forza Italia lascia il partito per passare al gruppo degli “Europeisti”, dopo Maria Rosaria Rossi e Andrea Causin, e così sostenere Conte. Si tratta del senatore Luigi Vitali che dopo aver sentito la capogruppo Anna Maria Bernini ha scritto in una nota: “Cari colleghi, come doverosamente comunicato alla presidente, ho preso la decisione di sostenere il professor Conte. Ho espresso sempre la mia perplessità sulla situazione attuale. E’ stato un onore lavorare con voi”.

 

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