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La casa di Toti, l’albergo -comunità gestito da ragazzi neurodiversi

La casa di Toti. A Modica l'albergo-comunità che accoglie turisti con un personale molto speciale: ragazzi neurodiversi

In Sicilia a Modica, in provincia di Ragusa, c’è una casa molto speciale si chiama “La casa di Toti”. Una struttura di accoglienza per i turisti e allo stesso tempo di formazione e lavoro per ragazzi neurodiversi.

A raccontare questa storia di passione e di tenacia la signora Maria Sigona, mamma di Toti, da tutti chiamata Muni, presidente dell’associazione, raggiunta telefonicamente mentre è in viaggio verso la struttura.

Presidente come nasce l’idea della casa di Toti?
E’ nata cinque anni fa per dare un futuro ai nostri ragazzi. Il nostro B&B è gestito da ragazzi speciali, in gergo è una struttura etica. Il nostro obiettivo era creare un luogo di accoglienza non solo per il dopo di noi, ma anche dopo la scuola, perché quando i ragazzi terminano gli studi per loro non c’è nulla.

Il nostro fine era dare loro una opportunità concreta di vita e di lavoro.

Come avete iniziato?
Con un terreno di mia proprietà. Dove c’era un campetto di calcio è sorta la struttura dove sono accolti i ragazzi e gli ospiti. I ragazzi hanno disabilità diverse non solo psichiche, ma anche motorie. Diverse le donazioni da private che ci hanno permesso di compiere i primi passi, fino poi agli arredamenti donati da Ikea; ora con il supporto di Fondazione Sud e il bando Educare abbiamo avviato la struttura di accoglienza per i turisti, le borse lavoro per i ragazzi e le attività formative e di stage.

Chi fa che cosa in questa struttura?
I ragazzi, attualmente 4, sono seguiti tutti i giorni per 24 ore da tutor che si occupano di assisterli insieme a specialisti e medici. Sono loro, che vivono nella residenza adiacente all’albergo, ad occuparsi dei nostri ospiti alla casa albergo.

Abbiamo 11 posti letto con una formula di accoglienza B&B. I ragazzi si occupano delle pulizie, sistemazione e organizzano la colazione. Chi viene da noi tiene conto che la nostra è una struttura speciale.

Come è vissuta dai vostri ospiti questa gestione speciale?
Da noi arrivano famiglie con ragazzi disabili, ma anche curiosi di capire cosa sia un albergo etico. Come ho detto arrivano incuriositi e se ne vanno con le lacrime negli occhi. Questo non lo dico io ma le recensioni che lasciano on-line che ci fanno capire che siamo sulla strada giusta.

E i ragazzi come vivono questa esperienza di vita e lavoro?
Entusiasti. Felici di poter lavorare e allo stesso tempo di vivere una loro autonomia seguiti dai loro tutor. Sono loro ad occuparsi di loro stessi e della casa dove abitano oltre a svolgere il loro lavoro nella struttura turistica. Con Fondazione con il Sud siamo riusciti a garantire un tirocinio formativo con piccole mensilità. Invece con il bando Educare abbiamo sviluppato dei week-end formativi e stage dedicati ai ragazzi disabili.

L’esperienza di Toti?
Si diverte, ha fatto tanti miglioramenti anche se mi dice che vuole  amici normali, perchè si rende conto che vive con altri disabili, ma sta bene e questo ci rende contenti.

E voi come genitori?
Toti ti riempie la casa. Ci stiamo abituando alla sua assenza e al fatto che abbia una vita propria. Ora mentre stiamo parlando, insieme a mio marito, come tutti i week-end, stiamo viaggiando per passare il fine settimana insieme a lui. Di solito sono i ragazzi che tornano a casa, qua siamo noi che andiamo a trovarlo.

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